Sarà Rossopomodoro la prima azienda
italiana a debuttare alla Borsa di Londra subito dopo la fusione tra
Piazza Affari e il London Stock Exchange. La catena di locali è stata
fondata a Napoli negli anni ’90 (la prima apertura al di fuori della
città partenopea è stata a Parma in società con il calciatore Fabio
Cannavaro), è oggi formata da più di 50 ristoranti tra Italia ed estero
e ha tra le insegne più conosciute Anema e cozze e Pummarola Republic.
«Quoteremo la holding di controllo Vesevo sull’Alternative investment
market della City (Aim, ndr) nella seconda metà del 2008» ha detto
Roberto Imperatrice, ad del gruppo di cui è anche azionista con il 53%
insieme ai soci Giuseppe Montella e Franco Manna.
Nell’azionariato
di Vesevo è presente inoltre il fondo di private equity, Quadrivio, con
una partecipazione del 47% circa.
Il socio
finanziario ha convertito di recente un prestito obbligazionario da 3
milioni di euro e ha esercitato un’opzione call per altri 3,8 milioni.
Al momento quindi il capitale del gruppo ammonta a 10 milioni di euro e
lieviterà intorno ai 35 milioni visto che per l’Ipo «contiamo di
realizzare un aumento di capitale da circa 25 milioni», ha detto
Imperatrice, precisando che «per inizio 2008 nomineremo gli advisor che
cureranno l’offerta».
Secondo i piani,
i proventi dell’Ops saranno destinati all’acquisizione di piccole catene
per accelerare il processo di crescita e di internazionalizzazione.
Oggi, ha
ricordato Imperatore, il ritmo di espansione è di 14-15 nuove aperture
all’anno. «Con la quotazione puntiamo a svilupparci in Gran Bretagna e,
direttamente, aprendo in qualche altro Paese europeo; in franchising,
pensiamo ad aperture nel Sud-est asiatico e negli Usa tramite una joint
venture con qualche gruppo americano».
Rossopomodoro stima di chiudere il 2007 con
un fatturato di gruppo compreso tra i 55-60 milioni di euro e di
arrivare a fine anno con 60 locali aperti. Da segnalare, che proprio
sull’Aim di Londra è già quotato dalla fine del 2005 la catena di
ristoranti di origine italiana, Carluccio’s. Quest’ultima, dal giorno
dell’esordio in Borsa (14 dicembre 2005), ha quasi raddoppiato il
proprio valore di mercato, portando la capitalizzazione a 193 milioni di
euro.